• Pubblicata il
  • Autore: ETTORE UP
  • Categoria: Racconti gay
BOTTE VECCHIA E VINO BUONO? – 1° capitolo - Agrigento Trasgressiva
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BOTTE VECCHIA E VINO BUONO? – 1° capitolo - Agrigento Trasgressiva

Ho sempre avuto una passione erotica morbosa per gli uomini più anziani, anzi vecchi. Pensavo che fossero come il vino, che migliora invecchiando.
Ero on line su una chat gay, quando sono capitato sul sul profilo di un tizio. Mostrava solo la foto di un petto villoso ricoperto di peli bianchi, però mi incuriosiva. Così ho risposto direttamente con un'immagine del mio culo sporgente.
Si chiamava Duilio, ci siamo scambiati altre foto ed era proprio come lo sognavo: calvo, ancora atletico, con una lunga barba bianca e un cazzo grosso con la testa rossa, venoso, col pube completamente depilato. Non vedevo l'ora di incontrarlo e dopo qualche giorno abbiamo scambiato i numeri di telefono e fissato un appuntamento a casa sua.
Non ci ho nemmeno pensato, ho fatto una bella doccia, sotto i calzoni, senza mutande ho indossato una guepierre con delle calze a rete nere, e mi sono truccato un po' il viso perchè volevo essere il più troia possibile. I minuti sembravano ore, sentivo uno stato di eccitazione intensa, il giorno prima mi aveva detto di non avere 60 anni, ma 72!
Con 20 minuti di anticipo ero già al suo indirizzo, un palazzo a due piani. Ho suonato il campanello e mi ha aspettato sulla porta. Quando l'ho visto in faccia era esattamente come in foto, l'appartamento era grande e arredato con mobili di antiquariato. Si è avvicinato sorridendo, ci siamo abbracciati e baciati sulla guancia.
Sapevamo entrambi perché eravamo lì e cosa sarebbe successo, mi ha offerto un caffè e, una volta seduti, ho sentito la sua mano che strofinava il mio cazzo sotto i pantaloni.
Siamo entrati in una enorme camera da letto con grandi specchi e tante luci manovrabili con un telecomando.
Ci siamo seduti sul letto a una piazza e mezzo e, mentre ci spogliavamo, gli ho chiesto di andare in bagno perchè, per l'emozione, mi era venuta la cagarella.
Quando sono uscito, la luce del corridoio era spenta, lui si è nascosto dietro la porta e mi ha abbracciato di sorpresa. Mi teneva stretto e ho sentito il suo cazzo incredibilmente duro toccarmi il culo. Ho pensato che si fosse sparato una pillola di Viagra o fatto una puntura di Caverjet. Come nelle immagini, il suo corpo era molto peloso e asciutto. E' rimasto piacevolmente stupito nel vedere la guepierre e le calze che evidenziavano i miei glutei sodi e “brasiliani”, così come io ero gradevolmente ammirato del suo pene grosso e venoso.
Mi ha accarezzato girandomi a capra, e leccandomi l'ano con una sete da animale che potevo vedere nello specchio laterale e in quello sul soffitto.
Mi sentivo come se avessi potuto raggiungere l'orgasmo anche solo con la leccata , ma dopo 5 minuti, si è tirato su, ha sputato su una mano e ha bagnato la sua cappella rosso fuoco, iniziando la penetrazione. In quei momenti ho pensato che il suo cazzo fosse troppo grosso oppure io fossi troppo stretto. Lui mi ha aiutato a sollevarmi un po' e il dolore è passato. Sapeva bene cosa fare. Chissà a quanti ragazzi aveva rotto il culo in quei 72 anni!

CONTINUA

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